Notizie per capire, anticipare, migliorare il futuro. No Result View All ResultNotizie per capire, anticipare, migliorare il futuro. Leggi in: Turbine galleggianti: i flussi di marea più forti del mondo “domati” per dare energiaCome le turbine eoliche, ma al posto del vento usano i flussi di marea. E c'è un luogo del mondo dove potrebbero sfruttare l'equivalente di tutti i fiumi del mondo. Due volte al giorno.di Gianluca Riccio in Ambiente, Energia Share1454 Pin328 Tweet909 Send Share254 Share Share182 Turbine galleggianti. Foto: Sustainable Marine Energy Ltd 25 Maggio 2022 ⚪ Si legge in 3 minuti A A A A Reset La Baia di Fundy è una stretta striscia situata tra la Nuova Scozia e il Nuovo Brunswick, in Canada. Cos’ha di particolare? Ospita le correnti oceaniche più potenti del mondo. Inutile dire che la circostanza ha “ingolosito” chiunque volesse sfruttarle per produrre energia, ma tutti i progetti sono falliti miseramente. Oggi, un’azienda scozzese vuole provare a tirare fuori la spada dalla roccia. Si chiama Sustainable Marine, e annuncia che i risultati ottenuti dalle sue turbine galleggianti potrebbero finalmente “domare” queste forze della natura.L’area della baia di fundyPerché la Baia di Fundy è il luogo perfetto per delle turbine galleggianti? Questo braccio di mare forma una specie di imbuto largo circa 80 chilometri all’ingresso e termina in due strette estensioni:il bacino del Minas e l’Istmo di Chignecto. Le maree che si verificano da quelle parti sono davvero estreme: la differenza di livello è di quasi 17 metri! Per due volte al giorno, “portano in giro” 115 miliardi di tonnellate d’acqua. Una quantità quattro volte più grande del flusso di tutto i fiumi del mondo messi insieme. Quanta energia ci si potrebbe fare? Secondo Sustainable Marine, queste correnti oceaniche potrebbero consentire l’estrazione di 7 gigawatt di energia, l’equivalente di 1000 grandi turbine eoliche offshore messe insieme. Forse ti interessa anche Le Faroe usano “aquiloni” subacquei che generano elettricità dalle maree Manta, l’aquilone subacqueo che genera elettricità dalle maree Il Canada aveva inizialmente immaginato un progetto di diga per chiudere la baia, ma l’impatto ambientale sarebbe stato catastrofico, erodendo le coste, accumulando metalli pesanti e devastando la fauna locale. Come se non bastasse, avrebbe potuto provocare inondazioni in Canada e perfino negli USA.Come funzionano? Il metodo studiato da Sustainable Marine comporta le turbine di marea: grandi turbine con pale che trasformano la corrente oceanica in energia elettrica. Funzionano come una turbina eolica ma sfruttano la forza delle correnti invece di quella dei venti. Un primo tentativo fu fatto nel 2009, ma la potenza delle correnti ebbe la meglio sulla macchina. Oggi no. Un primo impanto sistemato al largo delle Orcadi, in Scozia, è attualmente la turbina galleggiante più potente del mondo. E presto una serie di progetti ben posizionati ricaverà dalla Baia di Fundy centinaia di megawatt all’anno. Che ne pensate? Ci sono posti in Europa (e in Italia) dove una tecnologia del genere potrebbe ricavare grandi quantità di energia? Tags: Maree Post precedente Arriva anche la pelle coltivata in laboratorio Prossimo Post Update: il farmaco anti obesità funziona a meraviglia, ma va assunto a vita Collabora Per inviare articoli, divulgare gli esiti di una ricerca o di scoperte scientifiche scrivi alla redazione Nuovo studio: le batterie elettriche potrebbero durare 100 anni 9306 Condivisioni Share 3722 Tweet 2326 Whale Trailer Cabin, balena camper espandibile 3655 Condivisioni Share 1462 Tweet 914 Turbine galleggianti: i flussi di marea più forti del mondo “domati” per dare energia 3635 Condivisioni Share 1454 Tweet 909 Coltiveremo legno in laboratorio senza più abbattere alberi 1083 Condivisioni Share 432 Tweet 270 Alopecia, nuovo farmaco USA cura il 40% dei pazienti: chiesto ok alla FDA 459 Condivisioni Share 183 Tweet 114 ArchivioArchivi Seleziona il mese Giugno 2022 Maggio 2022 Aprile 2022 Marzo 2022 Febbraio 2022 Gennaio 2022 Dicembre 2021 Novembre 2021 Ottobre 2021 Settembre 2021 Agosto 2021 Luglio 2021 Giugno 2021 Maggio 2021 Aprile 2021 Marzo 2021 Febbraio 2021 Gennaio 2021 Dicembre 2020 Novembre 2020 Ottobre 2020 Settembre 2020 Agosto 2020 Luglio 2020 Giugno 2020 Maggio 2020 Aprile 2020 Marzo 2020 Febbraio 2020 Gennaio 2020 Dicembre 2019 Novembre 2019 Ottobre 2019 Settembre 2019 Agosto 2019 Luglio 2019 Giugno 2019 Maggio 2019 Aprile 2019 Febbraio 2018 Luglio 2017 Aprile 2017 Marzo 2017 Febbraio 2017 Gennaio 2017 Dicembre 2016 Novembre 2016 Ottobre 2016 Settembre 2016 Agosto 2016 Luglio 2016 Giugno 2016 Maggio 2016 Aprile 2016 Marzo 2016 Febbraio 2016 Novembre 2015 Ottobre 2015 Aprile 2014 Marzo 2014 Gennaio 2014 Novembre 2013 Ottobre 2013 Settembre 2013 Agosto 2013 Luglio 2013 Giugno 2013 Maggio 2013 Aprile 2013 Marzo 2013 Febbraio 2013 Gennaio 2013 Dicembre 2012 Novembre 2012 Ottobre 2012 Settembre 2012 Agosto 2012 Luglio 2012 Giugno 2012 Maggio 2012 Aprile 2012 Marzo 2012 Febbraio 2012 Gennaio 2012 Dicembre 2011 Novembre 2011 Ottobre 2011 Settembre 2011 Agosto 2011 Luglio 2011 Giugno 2011 Maggio 2011 Aprile 2011 Marzo 2011 Ottobre 2009 Dai un’occhiata qui: Robotica EVA, robot che riconosce e copia le espressioni facciali AVA è un robot addestrato con due reti neurali, ed in grado di scimmiottare molte espressioni facciali umane. 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Turbine galleggianti. Foto: Sustainable Marine Energy Ltd
Oggi, un’azienda scozzese vuole provare a tirare fuori la spada dalla roccia. Si chiama Sustainable Marine, e annuncia che i risultati ottenuti dalle sue turbine galleggianti potrebbero finalmente “domare” queste forze della natura.
Questo braccio di mare forma una specie di imbuto largo circa 80 chilometri all’ingresso e termina in due strette estensioni:il bacino del Minas e l’Istmo di Chignecto. Le maree che si verificano da quelle parti sono davvero estreme: la differenza di livello è di quasi 17 metri! Per due volte al giorno, “portano in giro” 115 miliardi di tonnellate d’acqua. Una quantità quattro volte più grande del flusso di tutto i fiumi del mondo messi insieme.
Quanta energia ci si potrebbe fare? Secondo Sustainable Marine, queste correnti oceaniche potrebbero consentire l’estrazione di 7 gigawatt di energia, l’equivalente di 1000 grandi turbine eoliche offshore messe insieme.
Il Canada aveva inizialmente immaginato un progetto di diga per chiudere la baia, ma l’impatto ambientale sarebbe stato catastrofico, erodendo le coste, accumulando metalli pesanti e devastando la fauna locale. Come se non bastasse, avrebbe potuto provocare inondazioni in Canada e perfino negli USA.
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