Ferrari provocata: Binotto reagisce alle offese di Verstappen

2022-07-02 07:10:13 By : Ms. Sally Yu

Il paddock di Formula 1 è un luogo molto singolare. Assomiglia molto ad un protettorato, una grande ambasciata con vita e regole proprie, e tra le tanti leggi (non scritte, ma tutte tremendamente attendibili) in vigore in questa area rigorosamente recintata, c’è né una che viene ricordata spesso: “Una squadra deve sempre augurarsi di avere molti nemici, in caso contrario vuol dire che sta andando piano”. La credibilità di questo postulato è di grande attualità, e riguarda il solito triangolo Mercedes-Ferrari-Red Bull.

La Ferrari ha colto il primo successo stagionale a Spa, seguito sette giorni dopo dal trionfo monzese. Il ritorno al vertice del Cavallino è stato incassato con eleganza dagli avversari diretti, poi sono arrivate le performance (soprattutto in qualifica) di Singapore, Sochi e Suzuka, e l’aria è cambiata parecchio.

Come ha fatto la Ferrari a trasformarsi da una monoposto che ha rimediato un minuto dagli avversari in Ungheria a diventare il riferimento assoluto?

Tecnicamente nel mese di settembre gli ingegneri di Maranello hanno sfornato molte evoluzioni, dalla power unit ‘Spec 3’ che ha esordito a Monza, fino al pacchetto ‘Singapore’ che ha consentito un salto avanti importante nella guidabilità della SF90.

Ma a quanto pare non è stato sufficiente a convincere gli avversari che i due aggiornamenti hanno di fatto trasformato la monoposto. Legittimamente la Red Bull ha inoltrato lo scorso 22 ottobre un chiarimento alla FIA, che ha portato ad una direttiva tecnica dalla Federazione Internazionale riguardante il flusso del carburante, inviata ai team alla vigilia delle qualifiche di Austin.

Il weekend americano si è poi rivelato uno dei più difficili per il Cavallino, e da qui ha preso forma un dopo gara molto animato. Sono andati piano per quel bollettino?

Toto Wolff ha commentato in stile… Wolff: “Abbiamo appena visto i dati della gara e la velocità (della Ferrari) sembra totalmente diversa rispetto alle ultime gare. Ma ovviamente non so se la causa è la direttiva tecnica o si tratta di un altro problema, non possiamo sapere cosa ha fatto la Ferrari”.

Poi il team principal della Mercedes ha chiarito la sua visione sulla direttiva tecnica: “Se qualcuno ha operato nel modo chiarito dalla direttiva tecnica, vuol dire che ha barato. Non è una  zona grigia, ma una chiara violazione del regolamento”.

Sulla stessa linea Christian Horner. “La Ferrari ha perso una monoposto nelle fasi iniziali – ha spiegato il team manager della Red Bull – e abbiamo visto Leclerc faticare nel trovare il ritmo giusto. Ma solo la Ferrari conosce i motivi dietro questo calo di performance. Da parte nostra tempo fa abbiamo chiesto dei chiarimenti alla FIA, ritengo sia una procedura corretta prima di sprecare degli sforzi. Il bollettino tecnico è molto chiaro, e questo non vuol dire che qualcuno stesse facendo qualcosa contro il regolamento. Ma se lo fosse, sarebbe ovviamente illegale”.

Poi è intervenuto Verstappen… alla Verstappen, commentando così la giornata storta della Ferrari alla rete televisiva Ziggo Sport: “Questo è ciò che succede quando non bari più”.

Un passo falso dell’olandese? Non proprio, visto che poco dopo ha risposto ancora sullo stesso argomento: “Non ne sono affatto sorpreso dopo quello che è venuto fuori. Questo spiega tutto”.

Una caduta di stile pesante, quella di Max, che ha innervosito molto il box del Cavallino. A distanza di otto giorni dalla sfortunata conferenza stampa di Città del Messico, Verstappen si è confermato ancora una volta non a proprio agio davanti al microfono, di fatto senza rendersi conto della pesantezza delle sue accuse.

La Formula 1 non è un kartodromo amatoriale, e quando si parla di società quotate in borsa i commenti da bar (tali restano, in mancanza di alcuna indagine ufficiale) possono portare a conseguenze.

La Ferrari è scesa in campo, e Mattia Binotto ha voluto far chiarezza in modo perentorio. “Ho letto e sentito molti commenti questo fine settimana – ha attaccato il team principal del Cavallino – in merito ad una direttiva tecnica e ad un presunto impatto che avrebbe avuto sulla performance delle nostre vetture. Ho sentito dei commenti a fine gara, che ritengo essere molto deludenti”.

Binotto è poi sceso nel dettaglio: “In qualifica siamo stati molto vicini alla conquista della pole position, credo che Seb avrebbe potuto ottenerla ma è stato un po' cauto in una curva. Charles, come sapete, ha avuto un problema nella sessione FP3, e abbiamo dovuto montare una power unit precedente".

"Complessivamente, guardando le sue prestazioni in Q3, e considerando cosa avrebbe potuto fare senza il problema verificatosi nelle prove libere del mattino, sono abbastanza sicuro che anche Charles avesse il potenziale per puntare alla pole, quindi non vedo dove sia il problema".

"Se analizziamo anche la gara – ha proseguito Binotto - sicuramente il nostro cruccio non è stata la velocità in rettilineo, ma abbiamo sofferto problemi di aderenza della vettura soprattutto nel primo stint, con entrambi i piloti. Non posso che sottolineare come questo tipo di commenti siano completamente sbagliati, non va bene per lo sport, e credo che tutti dovrebbero essere un po' più cauti”.

Anche a Leclerc è stato chiesto un commento alle dichiarazioni di Verstappen, ed il monegasco ha tagliato corto: “Penso che sia uno scherzo, davvero. (Max) Non è nella nostra squadra, non sa nulla di noi, e mi chiedo perché parli. Sappiamo esattamente ciò che stiamo facendo”.

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

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