Il Consiglio direttivo ha approvato il primo testo critico verso Teheran dal giugno 2020: "Non ci ha dato spiegazioni". Hanno votato no Cina e Russia. Usa, Gb, Francia e Germania. La repubblica islamica ha spento due telecamere di sorveglianza in una centrale
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L'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha adottato una risoluzione che critica formalmente l'Iran per la mancanza di cooperazione con l'agenzia di controllo sull'attività nucleare delle Nazioni Unite. La mozione presentata da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania - ma contro cui hanno votato Russia e Cina - è la prima a criticare esplicitamente Teheran dal giugno 2020 e giunge in piena impasse nel negoziato in corso a Vienna per cercare di rilanciare l'accordo del 2015 sul programma nucleare iraniano, interrotto dall'uscita degli Usa nel 2018. La decisione dell'Aiea è "significativa" e "rivela la vera faccia dell'Iran" ha commentato il premier israeliano Naftali Bennett, sottolineando che la decisione dell'Aiea stabilisce che l'Iran "non coopera con l'Agenzia nè adempie alle sue direttive e le impedisce di svolgere la sua importante funzione e di agire contro l'attività nucleare militare". La mossa dell'Aiea - ha concluso Bennett - "è un chiaro segnale di avvertimento all'Iran: se continua le sue attività i Paesi guida devono portare il dossier al Consiglio di Sicurezza dell'Onu".
Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania chiedono all'Iran di "adempiere ai suoi obblighi legali e cooperare con l'Aiea". Il messaggio emerge da una dichiarazione congiunta dei rispettivi ministeri degli Esteri. Si tratta, scrivono, di una "risposta all'insufficiente cooperazione dell'Iran con l'Aiea su questioni di salvaguardia serie e in sospeso. Esortiamo l'Iran ad ascoltare l'appello della comunità internazionale ad adempiere ai suoi obblighi legali e a cooperare con l'Aiea per chiarire e risolvere pienamente le questioni senza ulteriori ritardi". Dal canto suo Teheran condanna l'adozione della risoluzione, definendola "un'azione politica, non costruttiva e scorretta", sottolinea un comunicato del ministero iraniano degli Esteri.
L'Iran ha spento due telecamere di sorveglianza dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica in uno dei suoi siti nucleari. Lo ha riferito la tv iraniana, citata dai media israeliani, facendo riferimento a due telecamere che monitoravano "i livelli di arricchimento e flussimetri" del gas di uranio. Non si precisa di quale sito si tratti, ma al momento tali operazioni sono in corso in quelli di Fordo e Natanz. Teheran ha aggiunto che l'80% delle telecamere sono dell'Aiea e continuano a operare. "La Repubblica islamica ha finora avuto un'estesa cooperazione con l'Aiea. Sfortunatamente l'agenzia, senza tenerla in considerazione, non solo non l'ha apprezzata ma la considera anche un dovere dell'Iran", ha riferito la tv.
Si tratta delle testate nucleari meno potenti, che potrebbero essere usate appunto in chiave tattica, ovvero per raggiungere degli obiettivi in scala ridotta senza distruggere un ampio territorio
Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, si susseguono le affermazioni sul possibile utilizzo di armi nucleari. Queste si dividono in “strategiche” e “tattiche”
Le armi “strategiche” sono le testate nucleari più potenti, capaci di sprigionare un'energia di centinaia di chilotoni e così distruttive che, se usate dalla Russia, scatenerebbero la pronta reazione degli Stati Uniti con una risposta equivalente
Le armi “tattiche”, invece, sarebbero quelle meno potenti e distruttive, usate per raggiungere obiettivi specifici su scala ridotta. Le testate nucleari di questo tipo possono sprigionare pochi chilotoni capaci di distruggere una colonna di mezzi blindati, o mettere fuori uso le portaerei nemiche
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